Ama il disegno, adora lo splatter ed è appassionato di musica Rock e Dark. Luciano Gaudino, nato a Formia nel 1984, per i suoi fumetti unisce tutti questi elementi. Il fumettista deve molto a disegnatori come Ugo Pratt e l’ argentino Luis Royo. Dopo “Topolino” inizia l’Amore per “Natahn Never” della Sergio Bonelli Edizione e da questo momento inizia il suo percorso artistico. Lo stile che adotta è cupo, a tratti noire e nelle vignette che crea si nota tutto il talento.
Come è nata la tua passione per il fumetto?
“La mia passione per il fumetto è nata da bambino, quando accompagnai mio padre per la prima volta in un edicola del mio paese e mi innamorai subito di un fumetto casa Bonelli che è “Nathan Never” (oltre i primissimi classici di “Topolino”) adoravo i disegni e quel tipo di narrazione più “adulta” che oltre a leggere mi portò poi a riprodurre cercando di imitare lo stesso tipo di tratto dei miei eroi su carta”.
Chi sono i disegnatori o gli eroi che ti hanno influenzato?
“Oltre i vari disegnatori italiani come Ugo Pratt, Serpieri e Manara, l’influenza maggiore l’ho avuta con Luis Royo (illustratore argentino) che mi catapultò in un mondo più fantasy dark e horror e come tanti teenagers degli anni 80 non potevano mancare i tanti anime e cartoni giapponesi a marcare le mie idee e storie. Se dovessi scegliere un fumettista in particolare direi di certo Luis Royo e James O’ Barr”.
E’ uscita la tua seconda opera, un continuo del tuo fumetto d’esordio “Nato dal Sangue”. Cosa puoi raccontarci in merito?
“Sí ho lavorato al secondo volume, un sequel del precedente di “Nato dal sangue” che ha lo stesso nome ma denominato con “Flagello immortale”. La trama non è altro che il seguito della prima opera che ho realizzato, solo che vengono a galla un po’ più di omissioni fatte nel precedente con qualche nuovo personaggio e qualche filo di eros in più”.
Nel frattempo sei a lavoro sulla terza e ultima storia di “Nato dal sangue”?
“A causa di forze maggiori come la pandemia il terzo volume ancora non ha visto luce e ancora è da sviluppare, ma sí sarà l’epilogo di questa saga”.
La musica Rock e quella Dark hanno avuto un ruolo importante nei tuoi fumetti?
“La musica ha sempre fatto parte di me, credo che ogni viaggio, ogni azione che compio non l’ho mai fatta senza di essa, credo che ci voglia sempre una colonna sonora per ogni tipo di azione che compiamo, soprattutto per quando si fa arte, d’altronde non si è mai fatto un film senza una buona colonna sonora”.
Il tuo talento ti ha portato anche a realizzare alcune copertine di libri è corretto?
“Sí, nel frattempo che ho affrontato altre cose, lavorativamente parlando ho sfornato qualche copertina sempre per la LFA publisher di Lello Lucignano, che ringrazio sempre infinitamente per le varie opportunità e soddisfazioni che mi dà.
Per un fumettista oggi che tempi sono?
“Credo che per un fumettista attualmente le difficoltà non siano poche, credo che la differenza la fa sempre il pubblico, senza un pubblico che ami ciò che fai o che sia amante di quel genere per un fumettista è dura, metti anche che molte cose ora si trovano in rete a costo zero, quindi se si vuole vedere come un lavoro certo non può assolutamente farlo”.
Ci sono altre collaborazioni in vista?
“Al momento non ho nessuna collaborazione in programma, continuo a fare quel che mi piace e che mi aiuti a migliorare, ma credo che l’unico progetto è l’ultima parte del mio fumetto”.