“Tutto Esaurito” è un testo scritto da Rodolfo Fornario che ne ha curato anche la regia, portando in scena generi e linguaggi misti, dal noir alla commedia.
Lo spettacolo che vede solo due attori, ha debuttato a fine ottobre al Piccolo Teatro del Giullare di Salerno per poi fare tappa per tre giorni al Teatro Serra di Napoli, ma nel 2023 si sono aggiunte nuove date.
Il titolo “Tutto Esaurito” è un gioco di parole per spiegare la crisi di un attore, Gabriele De Angelis, che per attirare l’attenzione, compie un’azione eclatante.
Gabriele De Angelis è interpretato da Ciro Scherma, è un attore sui cinquant’anni, ormai fuori dai circuiti teatrali e dello spettacolo, vorrebbe vivere un’esistenza dignitosa facendo il lavoro che più ama al mondo e quello per cui ha studiato e sacrificando con tutto l’amore. Ovviamente parliamo del Teatro. Ogni qualvolta che Gabriele propone uno spettacolo viene seguito dalla solita cricca di amici e amici di amici affezionati, quasi come “vittime sacrificali” piuttosto che come pubblico attento e appassionato.
De Angelis vorrebbe essere quasi dimenticato del ruolo di cui si ricordano tutti nella pubblicità di una caramella e decide di compiere un atto quasi folle ma studiato nei minimi dettagli. Rapisce la figlia dell’Assessore alla Cultura della sua città, interpretata da Valeria Esposito, e si rinchiudono in un piccolo teatro, il riscatto sarà in diretta nazionale… ma non vi svelo il finale anzi vi consiglio di andarlo a vedere.
L’inizio è forte, duro, incomprensibile quasi, si sentono delle urla, poi compaiono i due attori e fra la rabbia il dissenso, l’inadeguatezza, in quanto l’attore non è un killer, c’è una venatura comica che riesce a strappare parecchi sorrisi durante tutto lo spettacolo. Dalla follia all’amore, sarà che è uno spettacolo particolarmente sentito per un artista soprattutto dopo il periodo pandemico ma questi due attori hanno saputo esprimersi al meglio cambiando ed evolvendosi nelle varie fasi.
Con Ciro Scherma e Valeria Esposito, le voci fuoricampo sono di Oscar di Maio, Benedetto Casillo e Gina Perna. Una produzione Mudra arti dello spettacolo, distribuzione Olimpia Panariello.
“Questo testo rappresenta quello che la maggior parte degli artisti vive ogni giorno, secondo te è un problema dell’attore o dello stato che non tutela in un certo senso questa categoria? – Risponde Ciro Scherma – Sono diversi i fattori, i giovani non sono incentivati ad andare a teatro e se ci vanno è per vedere i cabarettisti, sono pochi quelli che amano la prosa o la commedia dell’arte. Il teatro oggi è fatto per i vecchi almeno quello ad un certo livello, perché ci sono tanti teatrini piccoli, ecco come gli spettacoli tipo questo che magari i giovani riusciamo a coinvolgerli però non in teatri di un certo livello. Se volessi portare uno spettacolo del genere in un teatro grande, farei un grande flop. Un altro fattore contro è lo stato che non ci ha mai tutelato e stiamo lottando con i sindacati da quando è avvenuta la pandemia, abbiamo ottenuto qualcosa ma è ancora troppo poco, per non parlare dei sovvenzionamenti ad alcuni teatri che c’è uno spreco di soldi che magari andrebbero dati a chi veramente potrebbe fare qualcosa per il teatro. Infine, servirebbe un ringiovanimento del teatro che non c’è, sempre a certi livelli, non nei teatri piccoli, poiché abbiamo sempre gli stessi nomi e le persone vorrebbe qualcosa di nuovo.
“Tutto esaurito teatrale, che ci auguriamo un po’ tutti e quello neurologico – dice Fornario – Questo spettacolo parla di chi, oggi, decide di fare del teatro il proprio unico lavoro e condivide con il pubblico, spesso ignaro, le difficoltà di sopravvivere di teatro, come sottolinea una battuta dello spettacolo, pur facendo cose buone. Non dignitose. Buone. Ma vede i propri spazi occupati sempre più, dai personaggi che vengono dalla televisione più becera”.
Prossime date confermate:
11 e 12 Febbraio Magma Teatro di Torre Annunziata (Napoli)
19 e 20 Marzo Tin (Teatro Instabile) Napoli
Altre date di rassegne e festival sono da confermare ma confermato è l’inizio delle riprese del mediometraggio a cura del regista Loreto M. Crisci.