È iniziata la Paris Haute Couture Primavera – Estate 2023 ed è una delle manifestazioni imperdibili per gli amanti della moda e per i professionisti del settore.
Una delle kermesse della moda più importanti al mondo ha dato il fischio d’inizio il 23 gennaio per concludersi il 26.
Trentuno le maison partecipanti con 29 défilé, Christian Dior, Giambattista Valli, Schiaparelli diretta da Daniel Roseberry è il primo degli appuntamenti della settimana, Gaurav Gupta e Robert Wun saranno gli eventi di chiusura. Grande attesa per Haider Ackermann da Jean-Paul Gaultier, Valentino che ritorna a Parigi, Giorgio Armani Privé, assente invece Balenciaga, durante la kermess due le presentazioni: di Iris Van Herpen e Mugler con Casey Cadwallader.
Ha chiuso la giornata del 24 gennaio la sfilata di Giorgio Armani Privé
Giorgio Armani si ispira alla commedia dell’arte, descritta come la geometria della seduzione o come un carnevale romantico.
“L’alta moda è un sogno e tale deve restare, è un modo per nutrire la fantasia e il sentimento. Con questa collezione non volevo parlare del lato più scontato del carnevale e della festa, ma coglierne l’aspetto più sognante, trasmettendo delle emozioni” ecco le parole dello stilista italiano che torna ad incantare la villa lumière.
Rondò Armaniano non è casuale
Rondò Armaniano è il nome della collezione primavera -estate 2023 di Giorgio Armani. Il rondò Veneziano da cui prende il nome Giorgio Armani per la sua nuova collezione, è un ensemble musicale italiano che si ispira alla musica barocca miscelandosi poi con il pop e il rock.
Sulle note di Antonio Vivaldi e delle sue “Quattro Stagioni”, un profumo di note legnose, un grande salone da ballo pieno di specchi, lampadari in perfetto stile barocco in cui sfilano le modelle con abiti pieni di paillettes, cristalli, giocando con le forme, i colori e le texture, si ispira al teatro italiano del ‘500 e alla Commedia dell’arte con tutti i suoi personaggi, di cui in particolare Arlecchino.
I colori acquarellosi
Se per i modelli e le fantasie si ispira al teatro e alla Commedia dell’arte, scherzosa e giocherellosa, i colori fanno parte della palette di acquerelli dai colori chiari, fini, più intimi come il lilla, l’azzurro, il verde chiaro, il rosa cipria, sfociando in un velo di malinconia. La malinconia arriva quando si spengono le luci della festa ed è ormai l’alba. Ma come ribadisce lo stilista, “no, non è una collezione malinconica, ma leggera. A tratti è frizzante, ma non è mai scontata. Ho usato il filtro del colore non saturo che mi ha aiutato a contrapporre toni di rosa peonia, turchese, verde smeraldo, blu royal e ho creato composizioni sofisticate, in linea con il mio gusto pacato, mai sfrontato”.
“Con questa collezione non volevo parlare del lato più scontato del carnevale e della festa, ma coglierne l’aspetto più sognante, trasmettendo delle emozioni. Tutto appare misurato e calmo, armaniano appunto, ed è la luce a incantare lo sguardo“.
Lustrini, velette, ricami, micro-top, giacche gioiello, gonne lunghe, pantaloni fluidi, fourreaux che avvolgono i corpi longilinei delle dame in passerella, piene di luce e componenti geometriche come in quadro che diventa realtà.