La lezione di vita: “Se la sofferenza vi ha reso cattivi, vuol dire che l’avete sprecata”
Cyro Rossi, nato a Firenze ma cresciuto a Roma come artista, è un attore, regista teatrale ed acting coach. Da due anni insegna nelle accademie e organizza dei workshop e seminari di recitazione e bioenergetica di Alexander Lowen. Nella capitale ha studiato (per dieci anni!) il metodo Straberg al Duse International. Ha ottenuto l’attestato di conduttore di classe di bioenergetica all’IIFAB a Monteverde, sempre a Roma.
Ha insegnato per un anno all’accademia Policinema di Bologna e da questo settembre inizierà dei corsi continuativi tutti i giovedì presso il teatro di Alessandro Riccio a Firenze. Là ha aperto un’associazione culturale “Si Può Fare” dove diversi artisti ne fanno parte. La sua idea è di collegare varie discipline e collaborare insieme. L’attore ha scritto due spettacoli teatrali e a breve debutterà con uno completamente dedicato alle donne.
Dopo vari lavori di regia, tra cui “Buscjie”, “Sono Io”, “Day Dream” festival nazionali e internazionali vinti, Cyro Rossi si presenta oggi con il trailer del nuovo film in arrivo: “Il Gigante”, con protagonista l’atleta e attore del Costa D’Avorio, Frank Kanate. Il tema tratta di una storia vera, una storia di un incidente durante un incontro di kick boxer con un altro atleta serbo. Il protagonista riporterà varie fratture alla gamba spaccandosi tibia e perone dovendo restare immobile per diversi mesi.
È una storia di vita, una storia di razzismo, di lavoro sottopagato, di difficoltà a trovare una casa dove i proprietari si spaventano a lasciare un’abitazione con regolare contratto e un contratto di lavoro a tempo indeterminato. L’aspetto e il fisico del resto influenzano il nostro paese. È anche una storia di vita legata alla speranza e al non arrendersi mai nonostante la vita ti metta di fronte a prove continue.
“Il Gigante” descrive un momento difficile di un essere umano, una storia d’amore travagliata dove nulla sembra stia al suo posto. La lotta continua nel cercare di uscirne l’animo buono e sensibile in un corpo grande enorme e nero che spaventa la gente soffermandosi all’apparenza.
Il film è stato girando un po’ in francese e un po’ in italiano ed interamente a Firenze. Ne verrà fuori una puntata pilota per una serie. L’idea del regista è anche quella di farci un film documentario da proporre ai vari festival internazionali più acclamati. Così il regista romano commenta la sua nuova produzione fiorentina: “Combattete sempre, non mollate mai, ripartite nonostante tutto. Con questo film avevo voglia di raccontare la rottura di una gamba, del cuore o dell’anima, la gestione di un dolore profondo, un imprevisto dell’essere umano, un incidente. Noi pensiamo di controllare tutto, ma tutto può cambiare da un momento all’altro, tutto si capovolge e tutto ancora una volta riparte. Io ho avuto un dolore enorme negli ultimi anni; ho voluto riprendere questa storia del ‘Il Gigante’ che sentivo molto vicino a me in qualche maniera. Era quel tipo di sentimento che ti entra dentro e non ti molla, ti annienta, ti paralizza, ma poi alla fine ti fa crescere, si trasforma in un grande amore per la vita e per questo meraviglioso dono! Se la sofferenza vi ha reso cattivi vuol dire che l’avete sprecata”.