Nel luglio 2010, per la precisione il 24, in una villa di Adrano, nel Catenese, viene ritrovato il corpo senza vita di una giovane donna. La vittima è la diciannovenne Valentina Salamone, che si trovava ad Adrano con gli amici. Il suo corpo, viene, quindi, ritrovato in questa villa legata al soffitto da una corda. Per gli investigatori si dall’inizio si prospetta l’ipotesi del suicidio.
La famiglia, però, non crede che Valentina potesse fare un gesto così estremo e decide di spingere affinché siano svolte le indagini. Si iniziano, quindi, a interrogare gli amici che si trovavano con la vittima quella sera. Emerge che la notte della morte la giovane aveva litigato con un uomo, Nicola Mancuso, con il quale aveva una relazione. In un primo momento proprio per questo litigio, descritto come molto violento, gli investigatori avevano pensato al suicidio come ripicca della donna nei confronti dell’uomo. Ipotesi che, però, non sembra reggere. L’uomo viene prima convocato in caserma e poi arrestato in quanto ritenuto l’autore materiale del fatto.
La situazione, infatti, per l’uomo, sposato con tre figli e disoccupato, si sarebbe fatta troppo pesante per la gelosia e le continue richieste di Valentina di lasciare la moglie per mettersi con lei. Dopo l’ultima litigata avrebbe deciso di farla finita, uccidendo l’amante e poi inscenando il suicidio. Depistaggio che venne smontato dal Ris, in quanto sarebbe stato impossibile per la ragazza fare i nodi alla corde, oltre che la presenza del sangue della vittima sotto le scarpe dell’uomo. Tutto ciò ha portato alla condannato all’ergastolo, condanna confermata in Cassazione nel 2022.
Le polemiche non finiscono con il processo. Mancuso, infatti, tutt’oggi continua a sostenere la sua innocenza e i suoi legali sostengono come la prova decisiva, il sangue sotto le scarpe, non dovesse essere ritenuta valida in quanto erano presenti anche le tracce ematiche dell’uomo, così come la presenza di un secondo Dna sulla scena del delitto mai identificato. Mentre per la famiglia della vitta si è chiuso un capitolo doloroso della loro vita.