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“Riviste. La cultura in Italia nel primo ‘900”: agli Uffizi rivive lo spirito del Novecento attraverso le riviste e l’arte dell’epoca

Ospiti speciali all’inaugurazione: il Presidente del Senato, La Russa e il Ministro della Cultura, Sangiuliano

Riviste. La cultura in Italia nel primo ‘900”: questo è il titolo dell’esposizione che sarà aperta dal 15 giugno al 17 settembre in nuove sale al piano terra della Galleria degli Uffizi a Firenze. Per la prima volta in una mostra viene descritto compiutamente il fervido dibattito intellettuale che animò i primi decenni del Secolo Breve, esponendo le pagine delle pubblicazioni d’avanguardia che ne furono protagoniste: tra queste, «La Voce» di Prezzolini, i fogli futuristi di Marinetti, i periodici d’ispirazione sociale di Gobetti e Gramsci.

Oltre 250 i pezzi esposti in nuove sale al piano terreno del complesso vasariano: oltre alle edizioni originali delle riviste, libri, manifesti, caricature, copertine ed una selezione di dipinti, disegni e sculture del tempo. Giovanni Papini, Giuseppe Prezzolini, Benedetto Croce, Ardengo Soffici, Tommaso Marinetti; ma anche Piero Gobetti, Antonio Gramsci, Leo Longanesi, Curzio Malaparte, Massimo Bontempelli e molti altri sono le menti profonde, penne affilate, personalità complesse, talvolta incendiarie, tutte diversissime tra loro ma accomunate da una caratteristica fondamentale: aver rianimato e reso fecondo, con le riviste da loro stessi fondate e dirette, il dibattito intellettuale e politico del Paese nei decenni iniziali dello scorso secolo.

Ora, per la prima volta, un museo descrive e racconta compiutamente, attraverso le pagine dei suoi stessi protagonisti, questo periodo inquieto e fertile, fervido di idee, visioni, provocazioni la cui genialità e portata avanguardistica ha resistito all’usura del tempo e continua a generare frutti ancora oggi.Organizzata dagli Uffizi insieme alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (con la curatela di Giovanna Lambroni, Simona Mammana, Chiara Toti), offre al visitatore un panorama completo delle più influenti pubblicazioni culturali apparse nella penisola durante il primo quarto del Secolo Breve: dai suoi inizi, con le invettive ribelli del «Leonardo», firmato da Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini, all’evoluzione pluralista de «La Voce», sempre di Prezzolini, all’atto di amore per la libertà assoluta dell’Arte espresso da «Lacerba» di Ardengo Soffici, per passare, nel giro di poco più di una decade, dagli slanci futuristici della «Poesia» di Marinetti ad una ritrovata attenzione per il sociale con Piero Gobetti («La rivoluzione liberale») e Antonio Gramsci («L’Ordine nuovo»).

Fino a diramarsi, appena oltre la soglia degli anni Venti, nella poetica da “Strapaese” di Leo Longanesi e Mino Maccari («L’Italiano», «Il Selvaggio») e nell’ internazionalismo spinto di Curzio Malaparte e Massimo Bontempelli («900»). Il tutto sempre, pur nella varietà delle testate e dei loro animatori, senza mai rinunciare allo sguardo critico, allo spirito indipendente, a quella rivendicata libertà di giudizio che, in ogni epoca, è caratteristica irrinunciabile dei grandi intellettuali. Oltre 250 i pezzi che compongono l’itinerario della mostra: non solo le edizioni originali delle riviste, ma anche libri, manifesti, fogli, copertine, caricature ed una accurata selezione di dipinti, disegni e sculture del tempo.

Così ha commentato l’esposizione il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano dopo averla vista agli Uffizi il 15 giugno 2023, il giorno dell’inaugurazione:“Le avanguardie culturali del primo Novecento, che ebbero Firenze come epicentro, costituirono un momento di grande originalità e fervore per la cultura italiana, che si svecchiò e assunse una dimensione europea.

Sono onorato di accompagnare il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, all’inaugurazione di una mostra preziosa, che ha il merito di ricordare quel crogiuolo di intelligenze che furono le riviste italiane ai primi del Novecento. Le menti più acute e brillanti della politica e della cultura nazionale si sono confrontate sulle pagine di periodici autorevoli, sin dagli esordi di ‘Leonardo’ di Papini e Prezzolini fino a ‘900’ di Bontempelli e Malaparte e ‘Solaria’ di Carocci, le ultime a esprimere una voce di libertà a cavallo degli anni Venti e Trenta.

Le idee nate da questo confronto anche aspro, ma pur sempre vivace e fecondo, hanno alimentato a lungo il pensiero politico e filosofico italiano, arrivando a volte sino ai nostri giorni. Dopo anni di silenzio con questa mostra si torna a discutere di idealismo e di risposta al positivismo”.

Il Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, ha aggiunto dopo di lui: “La mostra costituisce una prima in assoluto, per ampiezza e contenuti: le riviste, la grafica delle copertine, le opere d’arte di grandi artisti del momento, insieme ai testi – molti dei quali di qualità e impegno straordinari – ci fanno subito entrare in un mondo di scambi fervidi e fruttuosi tra gli intellettuali del tempo, alcuni anche giovanissimi. È come vedere il film storico di quei decenni di inizio Novecento che hanno cambiato il volto dell’Italia e la sua posizione rispetto all’Europa”.

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