E’ una delle “Ombrelline” più amate nei Motorsport, la piemontese Federica Macciotta è un concentrato di fascino e sensualità. Il suo percorso nel mondo della moda inizia all’età di 14. Federica ha partecipato anche a Miss Italia riscontrando ottimi apprezzamenti ma il vero trampolino di lancio sono stati i motorsport.
Anzitutto come è nata la tua passione per la moda?
“La mia passione per la moda è cresciuta con me fin da bambina, banalmente osservando mia mamma fare shopping ed era simpatico consigliarle cosa le stesse meglio: insomma non mi sono mai seduta in un angolo sperando facesse in fretta nel camerino”.
Come sei riuscita a lavorare nel campo della moda e dello spettacolo? Quali sono stati i tuoi step?
“Avevo 14 anni e mezzo quando ho fatto il mio primo casting per una campagna pubblicitaria, da lì sono iniziati i primi contatti con le agenzie di moda di Milano e poi step by step ho scoperto di esser multitasking ed ho iniziato ad avere esperienze anche a teatro e nella conduzione tv su reti regionali (ai tempi vivevo in provincia di Torino). Sono stata una finalista a Miss Italia 2012, ma crescendo ho lasciato via via la moda per concentrarmi meglio sugli studi e poi nel lavoro d’ufficio. La svolta però l’ho data intorno ai miei 25anni quando mi sono trasferita per problemi di famiglia dalla provincia di Torino a Misano Adriatico, qui ho raggiunto la mia massima espressione però in un’altra categoria: il motorsport, dapprima come “Ombrellina” e ora anche nella conduzione di qualche campionato”.
Che rapporto hai con i social e quanto sono utili per te oggigiorno?
“I social non sono un nickname. Questa è la mia opinione riassunta di una società che deve smettere di pensare che quella sia la realtà. Snodato il problema allora siamo liberi di esprimerci su un social secondo proprio gusto e “talenti”. Per me il social è fondamentale come vetrina lavorativa, ma cerco di limitare il più possibile la mia vera essenza perché penso che la mia privacy, la mia vita privata, la “vera Fede” in un certo senso debba essere riservata per chi frequento nel vero mondo di tutti i giorni. Ovviamente lascio comunque l’idea di me online, però molte volte chi osserva potrebbe deformarne il giudizio solo perché per lavoro frequento determinati ambienti in cui poi sul social appaio sempre il più perfetta possibile. Nel quotidiano invece anche io giro in ciabatte e pigiamone di flanella per casa (per esempio). Ovvio che poi i social sono un luogo meraviglioso per creare connessione fra individui, ci sono molte più possibilità di business grazie ai social, però come ogni cosa ricordiamo che poi “Il troppo stroppia”.
A che progetti stai lavorando oggi mentre quali saranno quelli futuri?
“In merito a questa domanda ho una notizia bomba: con l’Etichetta Pink Sound uscirò con “qualcosa”, ovviamente inerente al mondo della musica, sono diversi mesi che ci stiamo lavorando. Al momento non posso svelarvi altro. Sul come definirò i miei progetti futuri credo ci sia bisogno di fare un discorso più ampio. Avendo io 30anni ho inteso motorsport, moda, settore artistico in generale come parentesi della mia vita e per quanto io non abbia ancora intenzione di chiuderla, inizio a dedicargli un tempo sempre più marginale. Sicuramente resterò concentrata nel motorsport e nella fotografia”.
In tutto il tuo percorso artistico quali sono state le avversità e le difficoltà più significative?
“Ovviamente vale la regola “Non è tutto oro ciò che luccica”. Credo che qualsiasi donna o ragazza dell’ambiente sappia bene di cosa parlo, non è semplice fra pregiudizi, critiche, questo senso di dover sempre per forza essere perfette in cui la bellezza è rappresentata da numeri, misure, kg. La difficoltà più grande è vivere senza farsi condizionare da tutto questo”.
Se potessi tornare indietro faresti qualche scelta piuttosto che un’altra? Rimpiangi qualcosa?
“Potessi tornare indietro non cambierei nemmeno una scelta, anzi vado fiera del mio percorso soprattutto di tutti i “No” detti grazie ad una perspicacia che tante volte mi ha non solo preservato in dignità ma non mi ha assolutamente fatto perdere tempo”.
Quali sono in genere, i capi o i vestiti con cui ti piace di più farti fotografare e perché?
“Sono abituata ad indossare tutto ciò che mi viene proposto per un set, mi piace peró scherzare molto col mio corpo e quando ho a che fare con dei set in lingerie mi sento molto responsabile anche della comunicazione che voglio dare nella posa. Per me una donna in lingerie rappresenta la sua essenza, nelle sue morbidezze nel suo esser semplicemente femmina; è il messaggio di “viversi con pochi veli” che per me è importante. Vi faccio capire meglio con un esempio. Immaginatevi un bell’ambiente, in una bella stanza una donna anche solo con la piega imbastita nei suoi bigodi, non particolarmente truccata, una sottoveste semplice color avorio in seta e nient’altro, lei che si aggira per la casa con un fare etereo magari in cerca di cosa indossare per poter uscire poco dopo. Cosa percepisci in tutto questo? Il fascino di un attimo privato, in cui non importa troppo la fisicità, in cui tutte possono essere quella donna”.