Le elezioni in Venezuela del 28 luglio scorso hanno visto milioni di persone (le file erano chilometriche) aspettare ore e ore pur di poter esprimere il loro voto, nella speranza di un cambiamento dopo 25 anni di governo Maduro. I risultati diffusi dal Consiglio Nazionale Elettorale, che davano come vincitore Nicolas Maduro senza prova alcuna, hanno lasciato il popolo venezuelano deluso e con un profondo senso di amarezza.
Ciò ha scatenato tantissime proteste (pacifiche) da parte dei cittadini, che chiedevano chiarezza visto che un’ampia e palese maggioranza aveva scelto Edmundo González Urrutia come vincitore. Oggi molti paesi, Italia inclusa, non riconoscono i risultati elettorali pubblicati e chiedono risposte e prove che rendano l’elezione legittima ma il governo si rifiuta di consegnare queste prove. Anzi, lo stesso Maduro, parlando alla televisione nazionale, ha minacciato che, se non termineranno, queste proteste “finiranno in un bagno di sangue”.
In questi ultimi giorni sono state arrestate migliaia di persone, inclusi adolescenti e anziani, che protestavano nelle strade. A costoro non è permesso il contatto con parenti e neanche possono usufruire di una difesa privata. Si parla di torture fisiche e psicologiche verso gli arrestati. Tra questi ci sono vari rappresentanti dell’opposizione, che sono stati arrestati nelle loro case e il luogo della loro detenzione è sconosciuto.
La situazione in questi momenti è critica. Il social network “X” è stato bloccato in tutto il paese per chiudere il flusso d’informazione e ci sono vari posti di blocco in tutte le città dove vengono controllati i telefoni delle persone per vedere se ci sono messaggi con frasi contro il regime di Nicolas Maduro.
La causale per l’arresto è quella di “istigazione alla violenza” o addirittura “terrorismo”. In tutte le città del mondo si sta organizzando, per il prossimo sabato 17 agosto, una protesta globale in favore del popolo venezuelano che vuole il riconoscimento dei risultati elettorali veri, come dovrebbe accadere in un sistema democratico regolare.