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Almodovar porta a Venezia i temi della morte e dell’amicizia per la vita

In lizza per il Leone d’Oro la pellicola “The Room Next Door”

Il 2 settembre 2024 Pedro Almodovar, maestro del cinema spagnolo, ha presentato il suo ultimo film, “The Room Next Door”, al Festival del cinema di Venezia 81.

L’attesissimo film ha subito catturato l’attenzione di critica e pubblico, confermando, come se ce ne fosse bisogno, la capacità del regista di esplorare i complessi meccanismi dell’animo umano attraverso storie ricche di pathos e visivamente affascinanti.

La sua nuova creazione, infatti, si propone di affrontare con delicatezza, ma altresì con amara disillusione, la fine della vita collegata all’allarme ambientale per la salute del nostro pianeta.

Il film si basa sul romanzo “Attraverso la vita” di Sigrid Nunez, il cui impianto intimistico rende il film un perfetto esempio di kammerspiel, teatro psicologizzante, girato tra Madrid, New York e il New England.

Per la sua prima pellicola girata in inglese, Pedro Almodovar si discosta dai temi sgargianti dei suoi lavori precedenti per affrontare temi più delicati e drammatici senza però incorrere nel patetismo strappalacrime.

Uno degli aspetti che salta subito all’occhio è la straordinaria interpretazione delle due protagoniste del film, Julianne Moore e Tilda Swinton, che sono state capaci di portare il peso del dramma esistenziale con estrema naturalezza e realismo visivo, riuscendo a creare un mosaico emozionale da oscar.

La trama di “The Room Next Door”

Al centro della storia ci sono Ingrid ( Julianne Moore ) e Martha ( Tilda Swinton), due amiche di vecchia data che si ritrovano dopo anni di lontananza.

Ingrid è diventata una scrittrice di successo, il cui ultimo romanzo affronta il tema della morte sotto una luce pessimistica di fatalismo.

Martha è invece una reporter di guerra in carriera, la quale scopre di avere un tumore ormai in fase terminale.

Le due donne si ritrovano per una circostanza fortuita proprio durante un periodo drammatico delle loro vite e decidono di affrontare insieme i loro calvari, uno esistenziale e l’altro fisiologico.

La sofferenza fisica di Martha diventa una metafora macroscopica della sofferenza del pianeta Terra, un grido d’allarme lanciato attraverso le parole del personaggio interpretato da John Turturro: “ Il giorno in cui neoliberalismo ed estrema destra avanzeranno insieme, inizierà il conto alla rovescia”, parole che vanno a toccare la sfera politica attuale nel mondo.

Il commento del regista

Pedro Almodovar ha descritto “The Room Next Door” come un progetto ansiogeno, essendo il suo primo lungometraggio in inglese, una lingua non padroneggiata dal regista. La sua preoccupazione però è stata facilmente superata dalla partecipazione attiva delle attrici protagoniste e di tutto il cast che lo hanno aiutato a traslare le emozioni nei molti dialoghi del film.

Afferma inoltre di essere stato fortunato nella scelta delle attrici Julianne e Tilda, le quali sono riuscite a dare vita alle sue fantasie in un vero e proprio dramma quotidiano, capace di strappare anche a lui qualche lacrima.

In conclusione “The Room Next Door” dimostra di avere tutte le carte in regola per vincere il Leone D’Oro, non solo perché rappresenta una crescita significativa nella carriera di Almodovar, ma anche un’opera cinematografica che invita alla riflessione su temi profondi, sostenuta da interpretazioni memorabili.

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