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Il decadimento politico e l’abbraccio mortale Tesei-Bandecchi

Prima di Natale ci saranno le elezioni amministrative regionali in Umbria appena la Tesei indicherà la data per il rinnovo della presidenza delle Regione.

Chiaramente c’è una febbrile attesa sulla questione laddove i candidati sono la Tesei stessa per il centrodestra e la Proietti del campo largo a sinistra che è talmente largo che comprende anche vari amministratori di condominio.

In mezzo un manipolo di sognatori del successo che vanno dall’antagonista Moreno Pasquinelli a Francesco Miroballo, da Roberto Fiore allo stupor mundi Stefano Bandecchi.

A ben ragionare si capisce abbastanza bene che i sognatori sono più contro il vistoso campo largo che contro la Tesei.

Di pochi giorni fa l’annuncio di Bandecchi dell’appoggio alla Tesei la quale ne sembra anche contenta ritenendolo un capopopolo inossidabile che ha fatto strada per le sue note intemperanze verbali che ne fanno un De Luca de noantri.

Oltre tutto anche uno sputatore (d’acqua dalla bocca) verso gli avversari politici o verso chi dissente.

Non entro nel merito politico di Bandecchi, ma è indubbiamente un personaggio che può stare simpatico o meno proprio per la sua anomalia fumina.

A me, per esempio, sta sulle scatole per quel modo di fare che non è proprio da gentiluomo di fine ‘800 del secolo scorso.

Implica, tale personaggio, il decadimento della politica laddove sembrava impossibile che potesse accedere e, invece, è accaduto dal momento che ne abbiamo avute le prime avvisaglie con l’elezione della gentildonna Salis.

Di sicuro Bandecchi, però, è antisistema e stupisce la circostanza che si sia alleato con la Tesei superando un egocentrismo di fondo quasi patologico, ma ritengo che abbia ben ponderato la sua decisione oppure la Tesei, nel mercanteggiare della politica, abbia promesso qualcosa a lui in cambio dell’appoggio ricevuto laddove sentenziano che hanno un progetto in comune che si sostanzia di non far fare ritorno al potere una sinistra che ha fatto tanti danni in 40 anni.

Il problema di fondo, però, sta nella Tesei e nel forse abbraccio mortale con Bandecchi perché se da una parte può convogliare su di se elettorato oltranzista e anti sistema che lei stessa incarna, dall’altra toglie la speranza a tanti altri di votarla perché rifiutano un personaggio così pirotecnico, per usare un eufemismo.

Dall’altra c’è il campo largo perché scrivere ammucchiata pare brutto con candidata la Proietti che ha deciso dopo due mesi di trattative e lusinghe – manco fosse una star di Hollywood – per poi decidere di scendere in campo insistendo sul suo programma che sarà il Cantico delle Creature di San Francesco in modo di convogliare su di se anche l’elettorato cattolico che cadrà nella trappola, ma con la prospettiva di avere un Masciotti – l’ex candidato a Foligno del centro sinistra ed ex diacono – bis.

Questo perché il popolo votante da una parte non è così cattolico come sembra e in seconda battuta è che si sta stufando di questo apparato che si sta laicizzando come la Chiesa che si sposta su frange della sinistra anche estrema.

Chiesa più occupata al recupero del potere temporale piuttosto che alla salvezza delle anime con la laconica conseguenza che la domenica a messa ci vanno solo gli over 65.

Solo il rosso-bruno Marco Rizzo parla di programmi e cosa intende fare e gli altri non sono pervenuti, consci che stanno inseguendo qualcosa di onirico.

Le principali candidate non discutono di programmi, ma si arrabattano a come far perdere l’altro, mica a come vincere loro.

La Proietti punta sullo sfacelo della sanità pubblica umbra e già fa ridere così perché qualcuno dovrebbe avvertirla che con sentenza non definitiva la ex presidente rossa Marini è stata condannata con l’assessore alla sanità Barberini e Gianpiero Bocci proprio per l’aspetto che riguardava la sanità e i concorsi pubblici.

Ne consegue quindi o che non ha pudore/memoria (ma si deve verificare se l’hanno avvertita) o reputa gli elettori stupidi.

Dall’altra la Tesei che è silente, sorridendo, e che ascolta le lamentele del popolo a corrente alternata.

I grandi temi che dovrebbero essere al centro del dibattito sono sì la rimodulazione delle sanità dato che il piano regionale fa acqua da tutte le parti, ma concentrarsi sulla opposizione ai vari parchi dell’eolico che andranno – se non si interviene pesantemente come ha fatto il sindaco di Foligno Zuccarini – a violentare il nostro bell’appennino.

Ma allo stato attuale solo l’assessore regionale Roberto Morroni sta tuonando contro questo scempio, ma non basta.

Perché se non si rilancia la politica sul territorio implementando i servizi nelle aree appenniniche e asfaltando le strade al fine di far ripopolare le frazioni, si arriva poco lontano.

La vocazione turistica e agro-alimentare dell’Umbria è innegabile, ma sembra che non si prenda atto di ciò con la conseguenza che poi ne risentono le coltivazioni e gli allevamenti.

Almeno su questo la Tesei ha centrato la questione, portare con sé Bandecchi, l’unica cosa ruspante che è rimasta.

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