Malena è una famosa porno attrice italiana, molto bella, che nell’immaginario collettivo del gallo italico, me compreso, ha soppiantato il ricordo di Moana pozzi che era altrettanto bella.
Direi una bugia se affermassi che non ho visto video di entrambe le attrici in virtù di un mio personalissimo sdoganamento sessuale laddove appartengo a quella generazione cresciuta a cataloghi di Postal Market e i fumetti di Lando.
Ne consegue che con l’avvento della tecnologia e il radicale cambio dei costumi, si è cominciato a trovare con estrema facilità immagini porno di un certo spessore anche in considerazione che invece le attrici di tanti anni fa (più di 30 per esattezza) erano delle buzzicone quasi chiattone mentre ora sono modelle spettacolari che si dedicano a questo tipo particolare di cinema con tutte se stesse, ma che agli occhi senili del sottoscritto diventano film di fantascienza.
In una società perbenista, non per bene, come quella italiana in cui ancora una buona parte è tarata sulla sessualità, il mondo del porno si trova a buon mercato e su OnlyFans è un proliferare di ragazzine – che possono essere mie nipoti – di una bellezza straordinaria che non sono ammiccanti, ma direttamente esplicite nel proporre una sessualità che ha perso la magia del mistero e della seduzione con una facilità disarmante.
È l’eterna contraddizione della società italiana.
Da una parte i movimenti politici che censurano la donna quale oggetto di concupiscenza e mercimonio del corpo, mentre dall’altra c’è un aumento esponenziale di donne e ragazzine che anche su Tik Tok fanno balletti semi nude per acchiappare un like e, quindi, avere una fonte di incasso mostrando sederi scolpiti nel marmo.
Sul punto il mitico Rocco Siffredi, uomo di dotata intelligenza oltre che di altro, che ha fatto la sua fortuna, in una intervista a “Belve” ha tuonato contro il mondo del porno e OnlyFans mettendo in guardia queste ragazze che sostanzialmente si buttano via e poi, finita l’epoca, entrano in depressione e non risalgono la china della parabola emotiva.
In pratica ricalca quello che diceva Carmelo Bene, il grande attore teatrale, in merito alla facilità di avere sesso senza tante difficoltà e facendo perdere quell’alone del mistero citato e rendendo, quindi, non più interessante il sesso stesso.
E anche su Facebook si notano ragazze molto belle che postano foto ammiccanti se non direttamente esplicite in cui gli uomini boccaloni sbavano senza ritegno al punto che quest’ultimi quando ricevono dalle ragazze in questione un like, pensano già ad un futuro viaggio di nozze per avere conquistato la sventurata preda pseudo cretina.
In realtà tutto rimane in superficie e a livello di immagine con buona pace di tantissimi altri che, invece, si mortificano al posto di queste donne nel vederle svendersi con una facilità disarmante.
Il problema è il concetto di un mal celato senso di libertà che attanaglia tutti, soprattutto la donna sulla scia delle grandi battaglie sociali degli anni ‘70 del secolo scorso per l’emancipazione della donna e che è stato mal interpretato da tante non nella misura dei pari diritti, quanto per la mascolinizzazione della donna nell’approccio sessuale con il risultato che è una invasione di tette e sederi di una bellezza da paura, diventando cacciatrice di like e non di uomini.
Perché se da una parte si è perso il pudore in ogni cosa, dall’altra in molte ritengono che il principio della propria autodeterminazione si vada a sovrapporre con il libero arbitrio credendo di averlo, quando in realtà è un bluff evangelico perché si è troppo ancorati al passato e si ha timore del futuro con il risultato che le scelte diventano inconsciamente obbligate e svilendo il concetto di libero arbitrio stesso.
Malena, invece, con coraggio ammirevole, ha deciso il percorso inverso senza arrivare agli estremi di quella sventola di Claudia Koll che si è convertita alla fede, trovando una pacificazione interiore che in confronto Paolo Brosio è un bestemmiatore seriale.
Ha detto basta al porno anche perché la madre sta male e si vuole dedicare a lei e, quindi, ha deciso di chiudere con un certo mondo e auto auspicandosi di tornare vergine.
Ora, se la verginità è sempre stata intesa come elemento spartiacque fisico e terribile della sessualità di una donna, dall’altra la stessa – almeno per me – significa il recupero di un candore primordiale a cui tutti devono aver la possibilità di accesso senza che gli utenti maschi dei social si sbellichino dalla risate perché viene a mancare il culto del loro onanismo.
Questo recupero di verginità morale (quello fisico la vedo un po’ dura) deve essere il volano di una riflessione profonda in merito alla possibilità di evoluzione del proprio io verso lidi più consoni a se stessi, ma che vengono rispediti al mittente, soprattutto se donna, in considerazione che gli italiani, bigotti per eccellenza, non perdonano chi si arrabatta a trovare una nuova via rispetto a quella già segnata.
E sono pochi i galli italici che accoglieranno con benevolo stupore questa conversione laica di Malena che, invece, merita non solo una seconda possibilità di vita trovando un uomo tutto suo che la ami per il suo cuore e testa e non per il sedere o le performance, ma anche avere la prospettiva di piombare nell’anonimato per dedicarsi ai veri affetti, in primo luogo verso se stessa.
Merita rispetto e non derisione perché – in buona sostanza – ha molto più coraggio di tanti uomini leoni da tastiera che osservano e si masturbano alla vista di video sostanzialmente di fantascienza.