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L’arte come strumento di miglioramento personale e sociale

La curatrice Alessandra Anca Palel illustra il progetto “Sentieri di pace e percorsi di consapevolezza” e le opere di Michele Martinelli

Cari amici, sono onorata di condividere con voi questo meraviglioso percorso nelle “pagine” dedicate all’arte del giornale VMagazine .

Mi presento, sono Alessandra Anca Palel curatrice d’arte, consulente in scienze della comunicazione e presidente dell’associazione culturale di promozione sociale Oxygene e intendo proporvi un viaggio nell’arte provando a scoprire insieme gli artisti vicini a noi e, non da ultimo, l’artista che vive dentro di ognuno di noi.

Inizieremo con la presentazione del movimento artistico che ho creato 10 anni fa, “Sentieri di pace e percorsi di consapevolezza” e gli artisti che fanno parte e con cui collaboro. Ho ideato il movimento “Sentieri di pace e percorsi di consapevolezza” con l’intento di divulgare strumenti concreti per il miglioramento individuale e sociale tramite la valorizzazione dell’arte, della cultura in tutte le sue forme e della presa di coscienza dal punto di vista olistico che contempla l’essere umano come un tutt’uno: corpo, mente, spirito.

Il progetto promuove lo scambio interculturale proponendosi di sensibilizzare le persone a diventare parte attiva di un cammino comune per diffondere un messaggio universale di pace e rispetto dei diritti umani.

La peculiarità del progetto è l’aspetto itinerante e internazionale, proprio per andare incontro alle esigenze d’espressione delle persone e degli artisti di tutto il mondo, creando un’interazione dinamica tra varie testimonianze ed energie con l’intento di incanalarle verso un orizzonte di compressione, tolleranza e uguaglianza.

Nell’ambito degli eventi organizzati abbiamo collaborato negli anni con vari enti e istituzioni nazionali e internazionali, ambasciate e artisti di vari paesi come l’esposizioni presso le sedi ONU di Roma: il Palazzo della Food and Agriculture Organization (FAO) e la Sede mondiale del World Food Programme, i saloni internazionali d’arte contemporanea presso il Carrousel Du Louvre a Parigi, Brusseles Expo, Luxemburg Expo, Palazzo dei Festival di Cannes, Londra, Dubai, Hong Kong.

Parlando degli artisti che fanno parte del movimento “Sentieri di pace e percorsi di consapevolezza” ho il piacere iniziare con la presentazione dell’artista umbro Michele Martinelli.

Ho incontrato Michele Martinelli in occasione di una mostra d’arte da me organizzata in una splendida e antica villa nell’Umbria, dove ho avuto il piacere di ospitare l’artista con una selezione delle sue opere.

Quello che doveva essere un breve incontro, si è trasformata poi in una bella e duratura collaborazione, in un rapporto d’intesa e di fiducia.

Quando ci siamo conosciuti, la prima sensazione, che si è consolidata poi nel tempo, è stata quella che Michele Martinelli sia una di quelle persone fortunate che ha sentito la “voce della chiamata dell’arte”, della creazione per eccellenza, della capacità visionaria e della pura bellezza, per ispirare il mondo… perché è proprio questo il vero ruolo dell’artista, di guidarci verso nuovi traguardi di percezione e conoscenza, tramite l’arte che ci eleva, ci rende migliori, ci unisce, ci congiunge con la nostra parte divina e ci rende belli e liberi.

Michele nasce nell’autunno del 1973 in Umbria, a Perugia, città intrisa di cultura e storia e fa i primi passi nel mondo dell’arte con le scuole medie annesse all’istituto d’arte Bernardino di Betto.

Crescendo nella bottega di restauro di antiquariato del padre, matura la sua esperienza nelle tecniche del modellismo, dell’artigianato, della conservazione delle opere d’arte, tecniche che porterà in quella che diventerà la sua vera passione: la pittura artistica.

Artista autodidatta, studiando e rielaborando i metodi e i segreti del restauro, le formule dei colori e dei pigmenti antichi, Michele crea una sua innovativa tecnica materica, un suo linguaggio unico ed originale, che si può definire pitoscultura.

Martinelli inizia un percorso di personali e mostre d’arte in giro per Italia e di interessanti collaborazioni con vari istituzioni, ricevendo riconoscimenti importanti come la pubblicazione delle sue opere sull’Enciclopedia d’Arte Italiana e nell’albo ufficiale dei poeti e pittori Urbis ed artis – Accademia Vaticana del Seraficum.

Nel 2014 Michele Martinelli affida la sua carriera artistica alla curatrice d’arte Alessandra Anca Palel con cui inizia una collaborazione che lo porterà oltre i confini nazionali.

Espone nelle prestigiose sale del Carrousel Du Louvre a Parigi, Palazzo Heysel in Belgio, Palazzo del Festival del cinema di Cannes in Francia, Germania, Bulgaria e Cecoslovacchia, Emirati Arabi Uniti al World Trade Center Dubai.

Opere importanti, come i bassorilievi “Toro alato” e i “Leoni “, riproduzioni di statue antiche che adornavano la porta babilonese di Ishtar, gli sono state commissionate da Saywan Barzani, ambasciatore dell’Iraq presso la Repubblica Italiana.

I bassorilievi, con misure di 3 metri per 3 metri, sono in esposizione permanente presso le sedi di Roma delle Organizzazioni delle Nazioni Unite, la sede della FAO, la sede della World Food Programme e dell’Ambasciata dell’Iraq.

Le opere di Michele Martinelli fanno parte oggi di varie importanti collezioni private e sono in esposizione presso prestigiose istituzioni.

Profondamente appassionato della storia dell’arte e dei grandi classici, baciato dal talento, Martinelli respira e si nutre di creatività, dipingere fa parte del suo Dna e l’arte diventa la sua missione di vita.

L’uomo e l’artista sono cresciuti e continuano ad evolversi insieme, un legame indissolubile che racconta una storia davvero interessante.

L’artista dipinge ad acquarello e tempera all’uovo, su un amalgama di resina elaborata e inventata da sé, che viene spatolata in modo irregolare su una tavola di legno e sottoposta a vari procedimenti termici e a volte all’invecchiamento con il bitume e ad una lucidatura finale.

Il risultato è un sorprendente aspetto asimmetrico, quasi tridimensionale, con una lucentezza particolare che ricorda il vetro e la ceramica, creazioni particolari che sono un vero spettacolo visivamente ma anche tattile. La casuale irregolarità dello sfondo e la ricercata, meditata cura dei dettagli materici creano un binomio vincente che invitano l’osservatore a toccare le opere scoprendo sensazioni piacevoli e sorprendenti.

L’abilità espressiva e l’attenta elaborazione del particolare confluiscono in un gesto pittorico ibrido e trasversale, dove linee spezzate, spigolose e veloci si contrappongono alle pennellate morbide, raffinate e fluide creando profondità, dinamicità e armonia.

Un alfabeto artistico denso, un susseguirsi ingegnoso di luci e ombre, di sfumature magnetiche e tonalità vibranti, la sovrapposizione del passato e del presente, la dicotomia tra il perenne e l’effimero, invitano alla contemplazione e conferiscono una prospettiva onirica, iconografica e romantica.

Nasce così una tecnica particolare, coniugata ad un’impronta artistica cromatica e contenutistica inconfondibile che conquista il pubblico e rende immediatamente riconoscibile un Martinelli in giro per il mondo.

Michele Martinelli si plasma nel tempo come un’artista eclettico, che sperimenta di continuo, declinando la sua poetica da un figurativo sognante ad un’originale composizione stilizzata che danza in una metamorfosi in evoluzione, conducendoci all’interno di una pittura meditativa e contemplativa, ma anche di denuncia verso le problematiche dell’umanità.

Michele vivendo tutta la vita in Umbria, subisce il fascino di queste terre, e trasferisce nei suoi lavori la melodia di questi luoghi.

Questa vena descrittiva di fattura classica non abbandona mai la sua mano, dando alla luce una realtà sublimata, con scorci e paesaggi incantati immersi nei colori caldi e vivaci che rivelano un’atmosfera idilliaca con sfumature naif e una prospettica seducente che dona una sensazione di appagamento.

L’immagine quasi fotografica degli scorci, arricchita ed enfatizzata dall’utilizzo sapiente delle cromie caldi e scintillanti, apre una lettura fluida, confortevole e rassicurante che richiama ricordi dei momenti di felicità vissuti, e ci dona la sensazione di essere “a casa”.

Quello che di più gli è affine però, quello che predilige e ama davvero, è indagare l’animo umano. I suoi personaggi, figli della terra, dagli angoli più diversi del mondo, avvolti da un’aura romantica e attraversati della vita, ci si raccontano. I suoi protagonisti, al centro di un vero palcoscenico impregnato da una patina classica, inondati da luce e ombre, nello stile dei grandi maestri del passato, fra abbracci, sguardi, lacrime, sorrisi, storia e contemporaneità, sfiorano il profondo dell’anima e sensibilizzano l’interlocutore all’introspezione.

Le opere emblematiche e intense come “Mamma Africa” e “Il sarto racconta storie” sono un concentrato di emozioni e significati profondi che attraversano i tempi, in cui l’artista ci fa riflettere sulla verità e sui valori cardini del mondo e in cui si percepisce il puro amore per l’essere umano.

L’eterea farfalla della speranza sopra la spalla di una bellissima madre con il suo bambino in catene diventa un messaggio potente e disarmante, una geniale metafora che parla direttamente al nostro stato d’animo più intimo, un grido alla nostra coscienza, sollecitandoci a una pressa di posizione, un richiamo all’unione per la libertà dell’umanità… .

Spirito contemplativo e analitico, Michele tramuta l’esigenza interiore di espressione e risposte, in una ricerca artistica, intellettuale, sociologica, culturale, estetica ma sopratutto una ricerca dell’anima, una ricerca che stimola interrogativi, metabolizza pensieri filosofici, genera fermenti emotivi, sprigiona energia e trova risonanze in tutti noi… .

Il fil rouge dell’arte di Michele Martinelli, un’autentica poesia intrisa di liricità, una passionale sinfonia in atto di raffinate cromie, dove l’attimo irripetibile della creazione scorre sicuro e meditato a conferma di un gesto artistico complesso e un’intensa carica espressiva, ci avvolge in un vero trionfo di sensazioni, ci immerge in un mondo che abbiamo già vissuto e nel contempo aspetta di essere ancora scoperto, un mondo di autentiche emozioni che continueranno a camminare insieme a noi.

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